Laboratorio Franchi Argentieri
Tutto ha inizio con un precedente storico celebre, l'esperienza Settecentesca della bottega di Luigi Valadier, rilevata dalla famiglia degli Spagna nel secolo successivo. Sar` Giovanni Pocaterra, allievo di questi ultimi, a trasferire la pregiata eredità di modi e conoscenze ai Vitali, presso i quali un giovanissimo Adolfo Franchi, all'età di appena dieci anni, nel 1944, farà suoi i segreti della nobile tradizione artigiana della Scuola Orafa ed Argentiera romana, figlia di quelle produzioni che dalla Roma Imperiale, al Barocco, al Novecento, hanno contraddistinto la produzione del bello in Italia.
L'Arte Argentiera, definita da Plinio “Madre di tutte le arti” per la capacità con la quale il Mastro Argentiere dominando la materia trasformava l'oro, l'argento, il bronzo in qualcosa di ancora più prezioso, diviene di volta in volta arte, gioielli, monete, utensili, arredi, ha avuto un ruolo ben più rilevante che quello di produzione di laboratorio, è riuscita ad incidere sugli usi e i costumi dei singoli e delle collettività, partecipando di fatto all'evoluzione dell'uomo.
Fedele a questo principio di storia e conoscenza ma intuendo presto l'importanza della ricerca e della sperimentazione, nostro padre Adolfo ci ha voluti con lui in officina già in giovane età, e contemporaneamente preteso per noi un'alta formazione accademica, poichè convinto che quella simultaneità di esperienze avrebbe consentito ai suoi figli, Claudio e Roberto di intraprendere un percorso virtuoso capace di trasformarli da Artigiani in Artisti di Bottega.
Divenne quindi naturale per FRANCHIARGENTIERI arrivare all'idea di una produzione omnicomprensiva, il gioiello in argento, in oro, in metallo, con o senza pietre, il manufatto dall'alto valore immateriale, l'oggetto di uso comune o di arredamento, tutte espressioni di equilibrio, armonia, sviluppo e ricerca, generate dall'impronta di quella linea continua che lega passato presente e futuro e per noi indispensabile nel tentativo di produrre qualità, valore e cultura.
Consapevoli dell'importanza del nuovo, sia nel tratto che nel linguaggio, la BOTTEGA si aprì a tutti per tentare di essere luogo di incontro/confronto.
È per questo motivo che istituzioni, studenti, artisti, artigiani, progettisti, clienti, curiosi, furono accolti e ci arricchirono delle loro esperienze.
È stata questa volontà di apertura verso l'altro, che ha condotto Federico Fellini a contaminarci con la sua creatività ed entusiasmo, Franco Angeli a colorare con la POPART il nostro laboratorio, e la Santa Sede ad onorarci con la richiesta di progettare e realizzare l'anello del pescatore per Sua Santità Benedetto XVI, e la Composizione d'arte della Neo Acheropita, usata in Vaticano durante la celebrazione del Mistero della Resurrezione della Santa Pasqua.